La molteplicità di idee, eventi, progetti e servizi attivati in occasione della designazione del 2018 come Anno Europeo del Patrimonio Culturale è il naturale punto di arrivo di un ventennio – in particolare gli ultimi tre anni – di intensa attività delle istituzioni europee nei riguardi della cultura. Un percorso importante, di grossa apertura e consapevolezza del valore del patrimonio culturale nello sviluppo economico e sociale dell’Unione Europea e dei paesi che ne fanno parte. Ma questa visione ancora non è entrata a pieno titolo nei documenti strategici di Bruxelles, e non è accompagnata da risorse economiche adeguate a trasformare l’azione culturale in leva per uscire dalla stagnazione, economica, emotiva, in cui l’Europa versa ormai da molti anni. L’articolo pubblicato sulla rivista Digitcult link esamina gli interventi che le principali istituzioni pubbliche dell’Unione hanno intrapreso nei confronti della cultura e del patrimonio nell’ultimo decennio (primo paragrafo) per poi descrivere nel dettaglio le caratteristiche dell’Anno Europeo e le azioni avviate (secondo paragrafo) ed, infine, sintetizzare i temi che ancora rimangono da affrontare per fare del patrimonio culturale un vero fattore di cambiamento e crescita sociale ed economica (terzo paragrafo).
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