FlaviaBarca.it nasce dal desiderio di raccogliere e seminare in uno spazio pubblico riflessioni, idee, spunti sul patrimonio culturale, sulla creatività ma anche su altri temi a me cari e di cui mi sono a lungo occupata, ad esempio quello del servizio pubblico radiotelevisivo, peraltro profondamente interconnesso con le strategie di politica culturale portate avanti in Italia.
Alcuni spunti provengono dalla mia esperienza di Assessore alla Cultura del Comune di Roma nel periodo 2013-2014, e riannodano fili di idee e progetti in molti casi ostacolati dall’intricato contesto in cui mi trovavo a operare, o interrotti dalle mie dimissioni anticipate.
Nonostante l’enorme difficoltà di amministrare la cosa pubblica nella capitale, e quindi la consapevolezza della complessità di rinnovare le politiche pubbliche sulla cultura, sono sempre più convinta della centralità di questo settore per lo sviluppo armonico del Paese e del ruolo chiave che il decisore pubblico può e deve giocare in questa direzione.
Ma come, con quale visione? E con quale metodo?
Definire al meglio percorso, finalità e strumenti è quindi oggi compito primario di chi opera nel campo della cultura e della creatività (come creativo, esperto, decisore, fruitore), perché l’individuazione delle criticità non è sufficiente ad identificare i rimedi. Il dibattito vero, quello in grado di portare idee e sostanza all’amministratore pubblico, di attaccarlo, pungolarlo e stimolarlo sulla base di pensieri forti, di strategie condivise, ancora langue.
Quindi, senza la pretesa di trovare la pietra filosofale, ma con la passione del ricercatore e la consapevolezza dell’importanza della scommessa di fare della cultura un motore di sviluppo ed inclusione sociale, mi auguro che questa nuova presenza online possa offrire un contributo alla riflessione collettiva. Mi auguro che diventi un luogo di idee e di dibattito (e in questo senso ospiterò volentieri anche contributi esterni), oltre che di intuizioni, desideri e sassi gettati nello stagno. Tra questi ultimi le foto, in molti casi mie e di nessun valore artistico, ma strumento utile a sintetizzare il pregio di un bene culturale o anche solo uno stato d’animo.
Nella convinzione che oggi la scelta politica di maggiore forza sia proprio quella di ricominciare a discutere di meriti e di metodi.
Con impegno, passione e onestà intellettuale.